mercoledì 4 novembre 2009

Mattatoio

di Davide Russo


Stipati in un'aula
che ricorda un tribunale della Santa Inquisizione
come maiali
in attesa di essere macellati
da taglienti menzogne.

Odore di morto negli angoli
quelli che ci hanno preceduti nei secoli
le loro urla appese seccate
penzolano da lampadari fatiscenti
Siamo qui per apprendere il sapere
E' forse questo il vero sapere?
Claustrofobico
difficile comunicare
con chi ci deve educare
barriera insormontabile

Ma dov'è il mattatore?
I nostri occhi che cercano
incrociano piccioni
macchine insozzanti
tubano come vecchie signore.

Eccolo!
Incatenato
si è pietrificato
le sue lacrime pesanti come sassi
immobili per sempre
la loro durezza non ci colpisce
sferzando noi dolci figli di Giuda zuccherino
Così lo hanno vestito
Orrore tremendo!
Il vento potrebbe scostare il cingilombi
e mostrare la verità fredda e pungente.
Me ne infischio del vostro vomito!

Ma si sostituisce in fretta
ai ciechi la zuppa calda
con l'urina con cui vi lavate i denti.
Un crocifisso nero
bruciato e arrugginito
ci osserva
ci vorrà forse giudicare
toro muggente sorvegliante di vacche
dall'alto del suo putridume?

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