giovedì 5 novembre 2009

FAVOLA DELL'AMOR PERDUTO

di lt


C’era una volta.

Tutte le favole iniziano con c’era una volta.

C’era una volta questo.

C’era una volta quello.

Nel mio c’era una volta c’era una bambina.

Questa bambina aveva nella mano un grosso pezzo di ghiaccio.

E nel cuore tantissimo Amore.

Un giorno, di soppiatto, le si avvicina un ometto dalle orecchie a punta.


“Ciao bella Signorina” le dice.

“Ciao Signore!” gli risponde la bimba.

Distrattamente l’uomo le chiede:

“Che cosa hai lì, nel tuo cuore?”

La bimba risponde sicura:

“Amore!”

“Certo, certo” risponde lui “e lì, nella mano che cos’hai?”

La bimba risponde altrettanto sicura:

“Ghiaccio!“

Borbottando l’omino con le orecchie a punta se ne va.


Dopo qualche tempo l’omino ritorna.


“Buongiorno bella bimba”

“Buongiorno Signore!”

Girando su sé stesso l’omino ricomincia a domandare:

“Dimmi cara, hai ancora amore lì, nel tuo cuore?”

“Sì! Ho ancora Amore nel mio cuore!”

“Certo, certo, e dimmi, hai ancora ghiaccio lì, nella tua mano?”

“Sì! Ho ancora Ghiaccio nella mia mano!”

“E come fai a sapere che sono lì?

“Li sento! Sono lì!” risponde lei prontamente.

“Certo, certo, sono lì. Scusami cara.” le dice l’omino volgendole le spalle e andandosene con fare pensieroso, mentre la bimba rimane un poco turbata, con tanto Amore nel cuore e un Ghiaccio enorme nella mano.


Passato qualche tempo la bimba scorge in lontananza l’omino tornare con un sorriso furbo in volto.


“Buonasera bella bimba!”

“Buonasera Signore…”

“Dimmi cara, hai ancora amore lì, nel tuo cuore?

“Sì, ho ancora Amore nel mio cuore…”

“Certo, certo, e dimmi, hai ancora ghiaccio lì, nella tua mano?”

“Sì, ho ancora Ghiaccio nella mia mano…”

“E come fai a saper che sono lì?”

“Perché li sento…”

“Bene!” risponde con un ghigno compiaciuto l’omino, drizzandosi sulla punta dei minuscoli piedini “e allora, se sei certa che sono lì, non ti dispiace, vero, dirmi quanto è freddo il tuo ghiaccio?”

“Beh, è freddo, è molto freddo!”

“Capisco. E sapresti dirmi quanto è caldo il tuo amore?”

“Beh, è caldo, è molto caldo!”

“Se sei davvero sicura che nelle tue mani ci del ghiaccio, dovresti sapermi dire anche quanto è freddo!”

“Non so. Non so quanto sia freddo. So solo che è freddo…” gli risponde sconsolata la bimba rigirandosi il ghiaccio tra le mani, che povere, non possono rispondere a quella domanda. Loro sanno solo che il freddo è freddo!

“Capisco. Se sei davvero sicura che nel tuo cuore ci dell'amore, dovresti sapermi dire almeno quanto è caldo!”

“Non so. Non so quanto sia caldo. So solo che è caldo…” gli risponde dolorosamente la bimba, pensando al battito del suo cuore, che povero, non può rispondere a quella domanda. Lui sa solo che il caldo è caldo!

“Va bene, anche se non sai rispondere a queste domande, che pure sono basilari, te ne farò delle altre” recita l’omino con le orecchie a punta in tono molto, ma molto serio.

“Dimmi allora, quanto è grande quella cosa che hai nella mano?”

“Non so. So solo che è molto grande, più grande di qualunque altra cosa che io abbia mai tenuto in mano…” risponde, guardando alle sue mani, che non sanno darle risposta.

“Capisco. Dimmi allora, quanto è grande quella cosa che hai nel cuore?”

“Non so. Non so quanto sia grande, so solo che è la cosa più grande che sia mai stata nel mio cuore…” risponde, pensando al suo cuore, che non sa darle risposta.

“Non hai saputo rispondere a nessuna delle domande che ti ho fatto, neanche a queste! La situazione è gravissima!” urla l’omino, carezzandosi freneticamente il mento.

“Prova almeno a rispondere a queste: sai dirmi quanto durerà il ghiaccio prima di tornare a essere acqua?”

“No, non te lo so dire…”

“E quanto durerà il suo freddo?”

“Anche questo no, non te lo so dire…” dice la bimba, sempre più triste.

“E sai dirmi almeno quanto durerà il tuo amore, prima di consumare tutto il tuo cuore?”

“No, non te lo so dire…”

“E quanto durerà il suo calore?”

“Anche questo no, non te lo so dire…” dice la bimba, sempre più triste.

“Bene!” conclude malevolo l’omino, tornato a lisciarsi morbidamente la barba “Dici di sapere che cosa tieni in mano, ma non ne conosci né la forza, né la forma, né la durata. Dici di sapere che cosa tieni nel cuore, ma non ne conosci né la forza, né la forma, né la durata. Come puoi allora essere sicura che hai ancora ghiaccio nella mano e amore nel cuore? Come puoi sapere che sono davvero quelli che credi se non sai nulla di loro?”

La bimba viene presa dal silenzio, che la avvolge come una piccola nube di dolore. Smette per un attimo di sentire il suo Ghiaccio. Smette per un attimo di sentire il suo Amore. Prende a sentire la sua mano. Prende a sentire il suo cuore. Li interroga, e li interroga di domande a cui non sanno rispondere: “Ma quanto? Come? Fino a quando?” mentre lei stizzita e confusa si guarda le mani e ripensa al suo cuore.

Rimane immobile, senza più nemmeno riconoscere il significato delle domande che si pone. Guarda ancora un attimo sconsolata l’omino e gli risponde:

“Già. Non credo di sapere cosa c’è nelle mie mani. Non credo di sapere cosa c’è nel mio cuore.”

L’omino liscia la barba, gira sui tacchi e scompare, ridendo.

La bimba rimane in piedi, il cuore schiva il suo Amore e la mano lascia sciogliere il suo Ghiaccio, non sapendo più che cosa pensare.

E intanto il ghiaccio si scioglie, diventa acqua, che cade giù, nell’ombra, mentre là sotto, qualcuno si bagna.

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