sabato 14 novembre 2009

LETTERA A DEBBIE CURTIS, MOGLIE DI IAN CURTIS, SUICIDA A VENTITRE' ANNI, CANTANTE DEI JOY DIVISION, ADULTERO.

di Francesca Stella Riva


Debbie, apro gli occhi: immagine numero uno.
- Due cose storte non ne fanno una dritta-
- Un soldato da solo non fa la guerra-
Lo diceva la nonna, in cucina, lo diceva come una verità.
Debbie, apro gli occhi: immagine numero due, li vedo.
camminano dieci metri davanti a me,
passo dopo passo, come a passo uno,
movimenti lenti, un mio personale film muto.
Valige in mano, e sincronizzo i miei passi su loro, avanti a me,
rimango indietro mentre li seguo.
Occhi aperti: domanda numero uno:
"Voi, voi che ci siete, siete miei? Voi tutti?"
Occhi chiusi, domanda numero due:
"Siete miei, quando vi strappo un bacio, quando vi stringo?"
Occhi aperti. Domanda numero tre:
"Dovessi tenermi solo questo spazio, questo corridoio fra me e voi mentre camminiamo,
dovessi tenermi solo i vostri visi doppiati con le mie parole,
vi farei miei, così?"
Debbie, apro gli occhi: confessione numero uno, è tutto il giorno che ci penso.
Che stronzo Ian, con Annik, e tu che pensavi alla bambina,
che stronzo Ian, ma sai, aveva un senso in fondo.

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