sabato 14 novembre 2009

Ben Harper, Both side of the gun

di Joe

Non esiste cantante più affascinante di Ben Harper. Le sue canzoni colpiscono diritto al cuore, proprio come un colpo di pistola. E’ stato definito l’erede di Jimi Hendrix, è ricoperto di tatuaggi Maori, nelle sue vene scorre il sangue degli indiani Cherokee, “surfa” sulle onde come un campione e, come se non bastasse, ha anche una voce seducente, come dimostrano le canzoni che compongono “Both side of the gun”, settimo album della sua carriera, che è diviso in due cd. Il primo è romantico e colmo di ballate acustiche, arricchite dagli archi e da un’irresistibile venatura blues, tra cui spiccano “Picture in a frame” e “More than sorry”. Il secondo ha un’anima più nera e si concede diverse divagazioni stilistiche, come il reggae di “Better way” o il ritmo funky di “Black rain”, canzone che denuncia il clamoroso ritardo dei soccorsi alle vittime dell’uragano Katrina che ha devastato New Orleans. Perché Ben Harper, si batte anche per la giustizia dei popoli e non solo attraverso i testi delle sue canzoni, ma partecipando attivamente in prima linea. Avrà almeno un difetto? Sono i molti a dire che ha un brutto carattere, ma forse è solo l’invidia a farli parlare, perché in tutto e per tutto Ben Harper sembra inattaccabile.

Joe

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