sabato 14 novembre 2009

Generazione metal. Concerto degli Helloween.

di edo

Di recente mi è capitato di assistere ad un concerto di un famoso gruppo power-metal tedesco, sto parlando degli Helloween.
Questo concerto si è svolto all’Alcatraz di Milano, un luogo sempre soggetto a questo tipo di eventi.
Il gruppo ha esordito con alcuni pezzi dell’ultimo album, passando poi ai loro classici degli anni ’80. Nel mezzo del concerto c’è anche stato un bel siparietto tra prodigi tecnici e comicità, durante il quale i membri del gruppo hanno giocato sfidandosi con delle mini-chitarre e mini-batterie che poi venivano volutamente abbattute dalle vere batterie e chitarre… Non potevano mancare FUTURE WORLD e THE KEEPER OF THE SEVEN KEYS .
Inutile dire che mi sia esaltato anche a questo concerto heavy, ma io lo dico lo stesso.
Le chitarre, ho perso il conto con tutti i vari cambi che si sono susseguiti, erano veramente power; la batteria era un treno lanciato e preciso. La voce e le grida di Andi Daris mi facevano cantare il più possibile simile a lui, ma i risultati erano un “tantino” diversi.
La cosa che però mi spinge a scrivere è il fatto che il mondo dell’heavy metal è intramontabile e, anzi, direi che è gia partita una nuova generazione di ragazzi e tante ragazze tra i 15-18 anni che ho visto quella sera al concerto; mi ha colpito il fatto che conoscessero a memoria sia i brani recenti che i primi, quelli degli anni ’80. Si capisce che c’è da parte loro un ascolto approfondito e una ricerca delle canzoni del passato. Sì, perché più di vent’anni sono trascorsi dalla nascita degli Helloween, come per tanti altri gruppi che come loro sono ancora sul palco.
Al giorno d’oggi è possibile ottenere, senza troppi sforzi, intere discografie dalla rete internet (bastano un paio di click!) ed è quindi perciò comprensibile che anche gli ultimi arrivati nel mondo metal possano “recuperare” con molta facilità il back-ground musicale di chi invece ha seguito questo mondo nella sua evoluzione e sviluppo, ma è ovvio che non è possibile rivivere le stesse emozioni di chi ha potuto ascoltare determinati gruppi nell’epoca in cui sono nati.
Quello che secondo me spinge i giovani (me compreso) verso questa esperienza musicale è la complessità e la potenza della musica, che sprigiona energia positiva e negativa; l’importante è liberarsene ascoltandola e suonandola. La vastità di questo genere e delle sfaccettature che determinano altri sottogeneri ben precisi ci può far avvicinare più facilmente all’ heavy-metal più autentico - per intenderci stile IRON-MAIDEN - nel quale non sono presenti né tastiere, né effetti, né altre contaminazioni hip-hop, classica, lirica… Non sto criticando le contaminazioni, anzi, sono proprio quelle che tengono sempre in vita e attuale il panorama del metallo pesante.
Oltre ai giovanissimi era presente una bella fetta di pubblico molto più datato, direi che potevano essere i genitori dei ragazzi presenti al concerto. Questo scenario mi ha reso felice, anche perché è una risposta ai dubbi che mi pongo sul fatto che ci debba essere un limite di età oltre il quale bisogna maturare anche musicalmente. La vera risposta secondo me sta nel maturare altri interessi musicali che non debbano sostituire quelli precedenti.
In parole povere, se tutto va bene, almeno per i prossimi 20 anni mi recherò ai concerti metal e agli irrinunciabili festivals come il Gods of Metal.

Edo.

Nessun commento: