sabato 7 novembre 2009

IN MORTE DI DAVID FOSTER WALLACE

di Francesca Stella Riva


Vivo per giornate intere in questa casa dove ho tutto quello che desidero, dove tutto scorre secondo i miei piani: non mi manca niente, non mi manca nessuno, il mondo che vedo da qui è sfalsato verso i miei valori come un naso che pende a destra dopo un pugno.

Sul vetro di camera mia ho un lucido A4, colore rosso, sul quale c'è scritto che “La chiave è nella luce alla finestra, nelle sbarre”, come Ginsberg mi ha insegnato.

Mi sento protetta: sposati, Stellina, non drogarti, la chiave è nella luce alla finestra, la chiave è nelle sbarre. Quando guardo fuori, tutto si tinge di rosso, un rosso bellissimo.

Nonostante questo, inspiegabilmente, David Foster Wallace si è svegliato una mattina, e ha scelto di uccidersi

Come funziona?

Cerchi un gancio, un chiodo, un appiglio al'altezza giusta.

Ti fai aiutare dagli oggetti di casa: una sedia, uno stendibiancheria a muro, un attaccapanni.

Prendi una corda, o magari una cintura (quando ci penso per me, immagino di usarne una con la fibbia a forma di chitarra che vedo spesso in casa).

Fai un nodo, stringi e sei pronto.

Domani cadrà qualche foglia in più, i supermercati apriranno alla stessa ora, il barista sotto casa servirà un latte macchiato, o un cappuccino, al tuo vicino:

non cambierà nulla.

Tranne che tu non ci sarai più.

Ci penso spesso.

Milano, la mia città, è un malato terminale e a poco servono le cure, ma tutti ci dicono di restare e non perdere la calma.

Perchè se vinceremo più medaglie della Cina alle olimpiadi potremo scacciare i cinesi da via Paolo Sarpi, e i nostri figli torneranno ai giocattoli di legno, dopo anni di Game Boy,.

Perchè siamo più belli e più grandi di loro, abbiamo il cuore in mano, siamo magnanimi e tolleranti.

Perchè le nostre origini sono alle sorgenti del Po, e le sue acque ci culleranno portandoci fra le braccia del federalismo.

Perchè se qualcuno tenterà di farci male, quei signori lo sprangheranno per bene.

Perchè c'è carne fresca ogni notte, per le armi improvvisate del nostro nuovo esercito: ammazzeranno ogni sera qualcuno per farci sentire sicuri, perchè meglio loro che noi.

Perchè se spaventeremo abbastanza quelli che non credono, li costringeremo a gettarsi in mare pur di non riimanere sul nostro Titanic, oppure a vendersi coscienza e morale in cambio di una scialuppa.

Comprensibilmente David Foster Wallace, del quale “Infinite Jest” rimane forse la più lucida ed ironica premonizione di quello che sarà il nostro futuro, si è ucciso. Ci lascia orfani, con una voce in meno a cui credere, di cui fidarci.

La sua morte mi lascia spaventata dall'idea che giunti a questo punto la scelta sia fra l'assistere al collasso del mondo e l'andare incontro felici al proprio prematuro collasso personale.

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