sabato 7 novembre 2009

LIPSTICK TRACES

di Valeria Bisson



"come scrivi bene stasera"

e si immagina le sue costole sporgenti

"mi lusinghi"

e sorride sotto il vestito

"collezioni girasoli?"

e preme le mani nelle tasche

"no perché?"

e strappa petali immaginari

"sei abbinabile a un fiore"

e avvicina la faccia alla sua

“lo so. Ma sono una margherita"

si liscia la gonna a pieghe

"come parli bene stasera"

e gli occhi diventano famigliari

"mi seduci"

e prende una sigaretta dal pacchetto

"ti stanchi facilmente delle cose?"

e distoglie lo sguardo

"dipende dalle cose. Sono abitudinaria"

e scenera nel portacenere di toulouse lautrec

"non lo sembri"

e tocca distrattamente un piattino sbreccato

"l'abitudine non è mica riconoscibile a colpo d'occhio”

e beve un sorso di birra"fai frasi brevi e concise. Metti un sacco di punti in mezzo"

e avvicina un ginocchio al suo

"te l'ho detto di riflesso che sono una margherita"

e langue sulla sedia

"come gesticoli bene stasera"

e spazza briciole immaginarie

"mi sarebbe sempre piaciuto recitare"

e si spennella il viso con del cerone bianco

"ti vedo con un neo finto vicino all'occhio e guanti bianchi"

e poggia due dita sul mento. L'indice e il medio

"ho sempre pensato a occhi cerchiati di nero più che altro. per appesantire l'espressione"

e cerca di mimare

"come squadri bene stasera"

e piega la testa di lato. Dalla parte sinistra

"come può squadrare una persona curiosa?"

e si sporge in avanti

"si. Ti disegnerei due chiavi di violino attorno alla bocca”

e cammina su un piede solo.

"hai una matita nera? O useresti un pennello?"

e fruga nella borsa

"come apri bene le porte stasera"

e cammina su un piede solo

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