mercoledì 4 novembre 2009

Nell’attesa di Gina

Jean-Claude Izzo, “Nell’attesa di Gina”, da “Vivere stanca”. Frammenti di traduzione.
di giovanni (giovakologno@yahoo.it)



Ma Giovanni era un uomo da amare, non un uomo da sposare.

- A me, le aveva risposto Giovanni, non è sposarmi che mi manda a male, né fare figli, e 'sto genere di cose... È l'amore.

- L'amore?

- Amare è come andare in guerra. Non si sa se se ne torna vivi.


Quel ch'era certo, era che s'era allontanato da lei senza nessuna ferita.

O, almeno, se n'era convinto.


Sandra era sempre così bella, ma non era più una donna desiderabile. Perchè adesso era senza desiderio.



Gina. Ci pensava sempre.

Diciannove anni appena. Non aveva saputo resisterle, l'estate scorsa.

Il giorno in cui si saprà la loro storia, saranno cazzi amari. A San Giorgio non era come nelle grandi città, c'erano ancora dei principi. Si andava a letto solo il giorno del matrimonio. Si preferivano i matrimoni tra ragazzi della stessa età. E ci si guardava come dalla peste degli scapoli.

Per tutto il mese in cui era rimasto nel paesino, gli uomini avevano guardato Giovanni con sospetto. Poteva diventare l'amante delle loro mogli o, peggio, deflorare le loro figlie. Sapevano bene, tutti loro, che l'amore non si dispiega che nella libertà. La libertà di Giovanni era un affronto.

[...]

Gina era al di là di quel che Giovanni sperava di trovare in una ragazza. Non amava la seduzione che precede l'amore. Amava l'amore in sé.

Si ricordava, l'ultima volta che si erano incontrati, nell'ovile abbandonato in cui si davano appuntamento nel pomeriggio, che lei aveva detto:

- Noi ci siamo trovati. Ma questo non risolve la mia vita. Né la tua.

Aveva detto queste parole senza emozione. Freddamente.

Lui aveva sentito un brivido percorrergli la schiena. Non ci aveva mai pensato, a cosa voleva dire risolvere la vita. Pensava che non c'erano mai soluzioni a niente.



Sapeva che, prima o poi, lei gli avrebbe chiesto: "mi ami?". E lui avrebbe risposto di sì.

Aveva risposto di sì a tutte le sue donne da quando Sandra se n'era andata.

Da allora, quante volte si era trovato in quella situazione? Svegliarsi in un letto accanto a una donna che conosceva appena e cominciare con lei gli sbattimenti della giornata: darle appuntamento o trovare delle giustificazioni per non farlo.



Si disse che il desiderio è un fottuto figlio di puttana, non sempre degno di fiducia.

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