di Davide Russo
Aghi che penetrano nel mio cranio
aprono le porte di un mondo nascosto
mi permettono di vedere
il viaggio di un drago,
multiforme uccello redentore,
che danza eternamente
attorcigliandosi su se stesso
incurante dell'oppressiva Forza di Gravità
Io osservo
tentando di interpretare
quelle spire di fuoco e di nebbia
che ubriacano d'angoscia
il mio barcollante futuro
con fantasmagoriche incertezze.
Enigmatiche cuoche
gli donano un briciolo di colore
condito da un pizzico di significato
che inaspettato appare all'orizzonte
per poi sparire in un fiammeggiante istante
come un rullo di tamburi
eccheggiante nella notte.
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